Învierea – Musica e liturgia dei romeni ortodossi in Calabria

Materiali multimediali relativi al libro
Învierea – Musica e liturgia dei romeni ortodossi in Calabria
di Francesco Olivadese

Video Gallery

Festa di San Giovanni Theristis, pellegrinaggio romeno in Calabria, monastero di San Giovanni Theristis, Bivongi (RC), 23 febbraio 2020.
È questa una occasione in cui i migranti romeni provenienti da diverse zone della Calabria si riuniscono mettendo in atto una “appropriazione simbolica degli spazi” attraverso la condivisione di preghiere, canti liturgici, dialoghi nella propria lingua madre, nonché attraverso gli stimoli olfattivi degli incensi aromatizzati in uso durante la Divina Liturgia, così come dagli aromi effusi dal cibo condiviso tra i fedeli.
Riprese di Francesco Olivadese. Montaggio di Luigi Mattia Rocca.

Francesco Olivadese

Fedeli cantori romeni provenienti dalla Sicilia, monastero di San Giovanni Theristis, Bivongi (RC), 24 febbraio 2019.
In questo filmato i due cantori romeni provenienti dalla Sicilia, guidano l’esecuzione dei canti liturgici a cui si uniscono i monaci. Nell’Inno a San Giovanni Theristis, i due cantori si alternano nel ruolo di voce principale e ison.
Riprese di Francesco Olivadese. Montaggio di Luigi Mattia Rocca.

Francesco Olivadese

Coro dei cantori della Facoltà di Teologia di Alba Julia (Romania), monastero di San Giovanni Theristis, Bivongi (RC), 23 febbraio 2020.
Data la solennità della celebrazione che, oltre ai festeggiamenti in onore di San Giovanni Theristis, celebrava i 25 anni di presenza monastica presso il monastero di Bivongi (RC), ad eseguire i canti della Divina Liturgia è stato il coro proveniente dalla facoltà di teologia dell’Università di Alba Julia (Romania).
Riprese di Francesco Olivadese. Montaggio di Luigi Mattia Rocca.

Francesco Olivadese

Movimento oscillatorio delle vivande durante l’esecuzione del canto Vesnica pomenire in segno di condivisione del cibo con i defunti presso abbazia Santa Maria del Patire di Corigliano Rossano (CS) 1 settembre 2019 e presso parrocchia ortodossa Sant’Anna di Lamezia Terme (CZ), 1 dicembre 2019.
Si tratta del rito della pomană, azione rituale contrassegnata dal sollevamento e dalla oscillazione verticale delle vivande durante l’esecuzione del canto Vesnica pomenire. Come si può notare nel filmato questa azione rituale segue due modalità: i fedeli con il sacerdote sollevano e oscillano le vivande disposte su un tavolo; il singolo fedele compie autonomamente il movimento oscillatorio tenendo in mano un vassoio o direttamente la vivanda. In entrambi i casi, il fedele che non riesce a raggiungere un lato del tavolo o a brandire la vivanda, poggia la mano sulla spalla del fedele che lo precede ovvero si “aggrappa” ad un lembo del suo vestito, oscillando la mano.
Riprese di Francesco Olivadese. Montaggio di Luigi Mattia Rocca.

Francesco Olivadese

Pellegrinaggio verso l’abbazia Santa Maria del Patire Corigliano-Rossano. Recitazione di testi sacri e canti liturgici in romeno e in russo durante il tragitto, 1 settembre 2019.
In questo filmato sono proposti alcuni momenti del viaggio di andata del pellegrinaggio verso l’abbazia di Santa Maria del Patire di Corigliano-Rossano (CS). Vista la presenza di fedeli ortodossi romeni e di area russa, la recitazione dei testi sacri è avvenuta sia in romeno sia in russo.
Riprese di Francesco Olivadese. Montaggio di Luigi Mattia Rocca.

Francesco Olivadese

Cammino dei fedeli verso l’abbazia accompagnati dal suono del simandro, abbazia Santa Maria del Patire di Corigliano-Rossano (CS), 1 settembre 2019.
Il sacerdote romeno Padre Constantin Robert Ghimişi accompagna con il suono percussivo del simandro il cammino dei fedeli verso l’entrata della chiesa.
Riprese di Francesco Olivadese. Montaggio di Luigi Mattia Rocca.

Francesco Olivadese

Differenze esecutive tra le formazioni corali romene e russe, abbazia Santa Maria del Patire di Corigliano-Rossano (CS), 1 settembre 2019.
Nel filmato emergono chiaramente le differenze esecutive tra i canti liturgici di area russa e romeni, infatti, fino a 1’55’’ si può notare una condotta polifonica delle voci ce contraddistingue i canti di area russa, mentre da 1’56’’ si può ascoltare l’esecuzione dei canti liturgici romeni in stile monodico.
Riprese di Francesco Olivadese. Montaggio di Luigi Mattia Rocca.

Francesco Olivadese

Fedeli in processione intorno alle mura della chiesa, abbazia Santa Maria del Patire di Corigliano-Rossano (CS), 1 settembre 2019.
La processione attorno alle mura della chiesa è aperta dal canto Sfinte Dumnezeule (“Santo Dio”) che, chiamato anche Trisaghion (“inno Trisagio”), è considerato come uno degli inni più importanti del rito bizantino. Durante il percorso, come da tradizione, i sacerdoti con i fedeli attuano le quattro fermate lungo i punti cardinali dell’edificio sacro, per recitare la supplica intensa. In questa occasione, vista la presenza di fedeli romeni, russi e italiani, la supplica è stata recitata alternando la lingua romena, russa e italiana. Uno dei canti eseguiti durante il percorso processionale è Mergi la cer (“Salire in cielo”), canto del Grande e Santo Venerdì. Un elemento sonoro molto presente durante la processione è il simandro, che di fatto sostituisce il suono delle campane. Il rientro in chiesa del corteo processionale è accompagnato dal canto iniziale Sfinte Dumnezeule.
Riprese di Francesco Olivadese. Montaggio di Luigi Mattia Rocca.

Francesco Olivadese

Inizio della funzione del Grande e Santo giovedì, parrocchia ortodossa Sant’Anna di Lamezia Terme (CZ), Pasqua 2019.
Questa funzione è una anticipazione del mattutino del Grande e Santo Venerdì. Dopo la lettura delle preghiere iniziali, il sacerdote passa alla lettura di dodici passi tratti dai quattro Vangeli canonici. La funzione è caratterizzata dal dialogo tra il sacerdote che cantilla i passi evangelici e il coro di donne che provvede alla lettura di salmi e al canto di antifone. Il coro, che come spesso accade nei contesti migratori è di formazione spontanea e di numero variabile, è guidato dalla cantora Maria Olaru.
Riprese di Francesco Olivadese. Montaggio di Luigi Mattia Rocca.

Francesco Olivadese

Canto Astăzi a fost spȃnzurat pe lemn, rappresentazione del cammino di Cristo verso il Golgota, parrocchia ortodossa Sant’Anna di Lamezia Terme (CZ), Grande e Santo giovedì, Pasqua 2019, 5’15’’.

È questo il momento più sentito ed emotivamente partecipato della funzione del Grande e Santo Giovedì. La cantrice Maria Olaru intona per quattro volte consecutive il verso iniziale del canto Astăzi a fost spȃnzurat pe lemn, mentre padre Constantin Robert Ghimişi si prepara a compiere una drammatizzazione del cammino di Cristo verso il Golgota. Partendo da dietro l’iconostasi e passando per la porta diaconale di sinistra, il sacerdote porta su una spalla la Santa Croce fino al centro della navata, dove la posiziona su un tavolino basso. L’inizio del percorso è segnato dall’interruzione dell’esecuzione di Maria Olaru che lascia spazio a padre Ghimişi che intona il verso Astăzi a fost spȃnzurat pe lemn in un tono più sommesso. Segue Maria Olaru che intona: Cel ce a spȃnzurat pămantul pe ape. In seguito la cantrice legge i versi Cu cunună de spini a fost încununat împăratul îngerilor. Cu porfiră mincinoasă a fost îmbrăcat Cel ce îmbracă cerul cu nori. Lovire peste obraz a luat Cel ce piroane a fost pironit Mirele Bisericii (Oggi il re degli angeli è cinto di una corona di spine. Oggi è avvolto di una finta porpora colui che avvolge il cielo di nubi. Riceve uno schiaffo, colui che nel Giordano ha liberato Adamo. È inchiodato con chiodi lo Sposo della Chiesa), e in corrispondenza delle parole Mirele Bisericii il sacerdote posiziona la Croce nel centro della navata. In seguito Maria Olaru continua intonando il verso: Cu suliţa a fost împuns Fiul Fecioarei! Inchinămu-ne Patimilor Tale, Hristoase (È trafitto da una lancia il Figlio della Vergine. Adoriamo, o Cristo, i tuoi patimenti!). a quest’ultimo verso corrispondono le metanie che il sacerdote compie per tre volte, seguito dai fedeli.

Riprese di Francesco Olivadese. Montaggio di Luigi Mattia Rocca.

Francesco Olivadese

Metanie e passaggio dei fedeli sotto l’Epitaphion, parrocchia ortodossa Sant’Anna di Lamezia Terme (CZ), Grande e Santo venerdì, Pasqua 2019, 1’55’’.

Siamo nella fase che precede la funzione del Grande e Santo Venerdì che è una anticipazione della funzione del mattutino del Grande e Santo Sabato. I fedeli arrivano alla spicciolata e entrando in chiesa si trovano davanti l’Epitaphion, in corrispondenza del quale compiono tre metanie e, dopo essersi segnati con il segno della croce e aver baciato il Vangelo altrettante volte, avanzando sulle mani e sulle ginocchia i fedeli passano sotto l’Epitaphion per recarsi verso la Santa Croce e continuare con il saluto delle icone presenti nell’iconostasi mobile della chiesa.

Riprese di Francesco Olivadese. Montaggio di Luigi Mattia Rocca.

Francesco Olivadese

Canto Prohodul Domnului nelle quattro intonazioni, parrocchia ortodossa Sant’Anna di Lamezia Terme (CZ), Grande e Santo venerdì, Pasqua 2019, 3’27’’.

Il canto Prohodul Domnului, in italiano Le esequie del Signore, è diviso in tre parti: la prima parte è composta da settantatré strofe intonate sul quinto tono bizantino ed eseguite sulla melodia A così come indicato a pagina 88 del volume. La seconda parte vede l’esecuzione di sessanta strofe intonate sul quinto tono bizantino ed eseguite sulla melodia B di pagina 90 del volume. La terza parte è costituita da quarantatré strofe intonate sul terzo tono bizantino sulle melodie C e D di pagina 90 e 91 del volume. Il canto si caratterizza per un’esecuzione antifonale che vede un dialogo tra officiante e fedeli presenti in chiesa con il coro delle donne.

Riprese di Francesco Olivadese. Montaggio di Luigi Mattia Rocca.

Francesco Olivadese

Processione del Grande e Santo venerdì, parrocchia ortodossa Sant’Anna di Lamezia Terme (CZ), Pasqua 2019, 20’08’’.

Partendo dall’interno della chiesa, la processione percorre il perimetro esterno dell’edificio sacro secondo questo ordine: fedele che sorregge la croce, accolito con candelabro e turibolo, quattro fedeli che innalzano sopra la testa del sacerdote l’Epitaphion, folla dei fedeli. Il cammino processionale è accompagnato dal suono delle campane, e i canti eseguiti sono: Sfinte Dumnezeule (Santo Dio) e Mergi la cer (Salire in cielo). Entrambi i canti sono eseguiti in un tono molto sommesso adatto alla circostanza. Come da tradizione, il sacerdote compie quattro soste ai punti cardinali della chiesa per recitare la supplica intensa. Al rientro in chiesa, che avviene subito dopo il tramonto, quindi, al buio, il sacerdote cammina fino all’iconostasi rimanendo sotto l’Epitaphion. La regola, però, impone che i laici non possano varcare la Porta Regale dell’iconostasi, quindi, in prossimità di tale Porta i fedeli adagiano l’Epitaphion sulle spalle del sacerdote che, intonando il canto Mergi la cer (Salire in cielo), lo porterà sul Sacro Tavolo (l’altare).

Riprese di Francesco Olivadese. Montaggio di Luigi Mattia Rocca.

Francesco Olivadese

Canto Veniţi de luaţi Lumina, Grande e Santo sabato, parrocchia ortodossa Sant’Anna di Lamezia Terme (CZ), Pasqua 2019, 1’25’’.

Con questo canto il sacerdote esorta i fedeli a “prendere la Luce” intonando per tre volte la frase: Veniţi de luaţi Lumina. In questa fase i fedeli attendono con trepidazione il segnale per poter avvicinarsi e “prendere la Luce” attraverso l’accensione della propria candela dal cero pasquale sorretto dal sacerdote. Questa azione, che si protrae per diversi minuti a causa del nutrito numero di fedeli presenti in chiesa, è accompagnata dal canto: Invierea ta, Hristoase, eseguito dalla cantrice Maria Olaru.

Riprese di Francesco Olivadese. Montaggio di Luigi Mattia Rocca.

Francesco Olivadese

Suoni e rumori della “movida” lametina durante la celebrazione del Grande e Santo sabato, parrocchia ortodossa Sant’Anna di Lamezia Terme (CZ), Pasqua 2019, 0’38’’.

La Pasqua ortodossa non coincide con quella cattolica se non in poche occasioni. Il clima in cui si svolge la processione del Grande e Santo Sabato a Lamezia Terme, quindi, è segnato dalla musica ad alto volume proveniente dai locali notturni, dal traffico veicolare e dagli schiamazzi delle persone presenti sul corso Numistrano dove ha sede la Parrocchia romeno ortodossa Sant’Anna di Lamezia Terme.

Riprese di Francesco Olivadese. Montaggio di Luigi Mattia Rocca.

Francesco Olivadese

Tropario per la Resurrezione, canto Hristos a înviat nelle tre versioni melodiche, Grande e Santo sabato, parrocchia ortodossa Sant’Anna di Lamezia Terme (CZ), Pasqua 2019, 1’35’’.

In questo video, il tropario della Pasqua è intonato in tre versioni melodiche differenti dal sacerdote e dai fedeli mentre attendono sul sagrato della chiesa l’inizio del percorso processionale.

Riprese di Francesco Olivadese. Montaggio di Luigi Mattia Rocca.

Francesco Olivadese

Processione del Grande e Santo Sabato, parrocchia ortodossa Sant’Anna di Lamezia Terme (CZ), Pasqua 2019, 8’53’’.

Nel filmato 17 è possibile vedere l’intero percorso che i fedeli insieme al sacerdote compiono il Grande e Santo Sabato. Il suono delle campane, che annunciano la resurrezione, accompagna il percorso intorno all’edificio sacro, nel quale il sacerdote non attua le consuete quattro fermate nei punto cardinali della chiesa. Il canto Hristos a înviat è stato ripetuto più volte lungo tutto il percorso processionale, sulle melodie 2 e 3 riportate nel volume. L’esecuzione del canto è stata interrotta solo dalle parole del sacerdote che proclamavano la Resurrezione di Cristo: Hristos a înviat (Cristo è risorto), a cui segue la risposta giubilante dei fedeli: adevărat a înviat (veramente è risorto).

Riprese di Francesco Olivadese. Montaggio di Luigi Mattia Rocca.

Francesco Olivadese

Conclusione della processione con rituale della porta chiusa, Grande e Santo sabato, parrocchia ortodossa Sant’Anna di Lamezia Terme (CZ), Pasqua 2019, 1’17’’.

È questo uno dei momenti più carichi di significato delle celebrazioni del Grande e Santo Sabato. I fedeli e il sacerdote hanno concluso il percorso processionale intorno alle mura dell’edificio sacro e si trovano di fronte alla porta chiusa della chiesa. Il sacerdote si avvicina ad essa e bussa per tre volte con la croce e pronuncia le parole del Salmo 23, 7 – 10 così come indicato nel paragrafo 4.1.3 del volume. Conclusa questa azione, i fedeli e il sacerdote entrano in chiesa dove avrà inizio la Divina Liturgia del Grande e Santo Sabato.

Riprese di Francesco Olivadese. Montaggio di Luigi Mattia Rocca.

Francesco Olivadese